La Storia del Patek Philippe Nautilus dal 1976 al 2006: 30 anni di Nautilus
La Storia del Patek Philippe Nautilus nasce negli anni 70, quando l’orologio di lusso era con cassa in oro e movimento automatico extrapiatto.
Nel 1972, Audemars Piguet stupisce il mondo presentando il Royal Oak, primo orologio di lusso in acciaio, uscito dalla mente geniale di Gerald Genta.
La Vacheron Costantin arriva nel 1975 con il “222” disegnato sempre da Genta.
Nel 76 era la volta di IWC. Stessa formula, stesso disegnatore.
Nel 1976 Patek Philippe sfruttò la strada battuta e interpreta a modo suo questo genere di orologio, producendo un modello in acciaio, di grandi dimensioni (42mm) e impermeabile fino a 60 metri, destinato a persone dinamiche, robusto da indossare in qualsiasi occasione. Il disegno fu un’altra volta di Gerald Genta.Fu presentato alla fiera di BASILEA stupendo i visitatori.
Effettivamente uno sportivo d’acciaio di grandi dimensioni e per di più con bracciale integrato, per il periodo, era poco ortodosso e fuori dai canoni comuni.
All’epoca non venivano realizzati grandi lanci pubblicitari, le aziende si limitavano a presentarlo, senza ricorrere agli schiamazzi del marketing, cio’ che l’orologio esprimeva era solo frutto di un progetto innovativo e originale.
In verità il Nautilus fu disegnato in origine per la Piaget che lo rifiutò.Il Design
Il design si ispirava ad uno oblò di un sottomarino.
Il Nautilus era infatti il sottomarino del Capitan Nemo del romanzo “Ventimila leghe sotto i mari”.
La Storia del Patek Philippe Nautilus comincia con la referenza 3700 e nominato Nautilus.
Per gli appassionati il “Jumbo” (patente originale del 23 Aprile 1976 come referenza 3700/1).
Realizzato con una cassa in 2 pezzi di cui fondello e carrure erano monoblocco, quest’ultima era tornita per alloggiare il movimento sulla quale veniva fissata una guarnizione ovale e una lunetta assicurata da quattro viti orizzontali poste sulle vistose anse laterali.
Il proceso di lavorazione implica una precisione assoluta, dove il minimo difetto non darebbe l’impermeabilità di 60mt al Nautilus.Il quadrante è realizzato a rilievo con un motivo lignèe orizzontale con indici e lancette a bastone e data al 3.
3 file di maglie, di cui quelle laterali satinate e quella centrale lucida, caratterizzano il bracciale.
I primi modelli montavano un bracciale con forma rastremata delle maglie alla fibbia detta “bracciale largo”, mentre gli ultimi con questa forma più accentuata è definita “bracciale stretto” (ref. 3700/11).
All’interno della deployante, è possibile trovare sia versioni con la scritta corsiva “Nautilus” che senza, ma sempre marcati con i loghi del fabbricante.Il Movimento
Nonostante il soprannome “Jumbo” lasci immaginare dimensioni generose, il Nautilus era uno dei modelli piu’ sottili dell’epoca (7,60 mm).
Questo anche grazie al movimento adottato: il cal. 28-255 c di derivazione Jaeger-LeCoultre 920, un automatico con rotore centrale, rifinito secondo gli standard del sigillo di Ginevra.
Il datario saltante ed uno spessore di soli 3,15 mm. completavano la sua linea sottile.
Tale movimento, era una “multiproprietà”.
Infatti il 45% era della Audemars Piguet e il rimanente era diviso tra Patek e JLC.
Quest’ultima, la meno coinvolta nel progetto, potè godere del calibro 920 nella versione di 0,1 mm più spessa.
Audemars Piguet, poi, rimase esclusivista dei diritti sul movimento quando la JLC passò al gruppo Richemont.Del Nautilus furono prodotti in acciaio, acciaio e oro, oro giallo, e pochissimi esemplari in oro bianco o platino, consegnato con una particolare scatola in sughero dal caratteristico aspetto anni 70.
Nel 1981 la famiglia Nautilus cresce con l’introduzione di un modello piu’ piccolo: la ref. 3800.
Questa versione si presentava cn un diametro più contenuto di 37,5 mm. e animato da un cal. automatico PP 335sc.
Quattro i metalli offerti: acciaio, oro, acciaio/oro e platino.
Fu l’unico modello a rimanere in produzione quando uscì il 3700 dai listini.
Pochi anni dopo venne presentato il Nautilus da donna con ref. 4700 animato da un movimento al quarzo e un impermeabilità garantita a 60 mt.Anniversario
Nel 1996 per celebrare i 20 anni del modello, viene presentato il Nautilus ref. 5060, in oro 18kt con un inedito cinturino in pelle.
Per questa versione viene progettata una cassa di tipo tradizionale in tre parti e non più monoblocco, con fondello e corona a vite. Si tratta di un modello che anticiperà un nuovo modello nel 1997, denominato Aquanaut.
Nel 1997, in risposta alla richiesta di orologi sportivi e di grande taglia, fu reintrodotto il nautilus “Jumbo” che presentava le stesse dimensioni del 3700, sotto però, le rinnovate spoglie con ref. 3710/1a.Realizzato esclusivamente in acciaio, questo modello monta il cal.330 sc izr ,con un’innovativa indicazione della riserva di carica (izr) composta da una piccola sfera posta all’interno di un piccolo quadrante mobile posto ad ore 12.
Il nero opaco con indici a numeri romani e sfere a bastone caratterizzano il quadrante.
Il bracciale è derivato dall’ultimo modello del 3700, quello definito “stretto” ma con la chiusura deployante.Complicato
Nel 2004 affianca questo modello la ref. 3711/ig realizzata in oro bianco e movimento a vista con fondo in vetro zaffiro, con un look del quadrante molto simile al progetto originale con effetto bitonale e indici a bastone.
Nel 2005, la collezione Nautilus si arricchisce della novita’ piu’ prestigiosa: la ref. 3712/1a.
Questo orologio monta un movimento ultrapiatto a carica automatica con microrotore in oro a 22 k. cal.240 ps irm c lu, con tre nuove funzioni che si vanno ad aggiungere alle normali indicazioni di ore, minuti e secondi, ovvero la riserva di carica, la data e le fasi lunari.
Inoltre rappresenta uno dei rari orologi complicati in acciaio di Patek, rarità dovuta anche al fatto che l’orologio e’ uscito di produzione lo stesso anno del debutto.Per celebrare il trentennale della leggenda di nome Nautilus, nel 2006 la Patek decise di presentare la collezione Nautilus completamente rinnovata, modificando ma non stravolgendo il progetto originale nel rispetto della tradizione.
Un disegno più morbido delle anse laterali e le proporzioni e le finiture del bracciale, hanno subito modifiche atte ad un migliore comfort pur conservando il design originale.
Sono stati montati indici e lancette piu’ grandi per migliorare la leggibilità e per la prima volta in un modello d’accciaio, ilmovimento a vista.I nuovi modelli
• Ref .5711/1a: evoluzione del modello originale, diametro cresciuto a 43 mm, impermeabile a 120 mt
• Ref. 5712/1a: il Nautilus piu’ complicato, realizzato in acciaio con bracciale integrato, oro rosa o bianco con cinturino in pelle, impermeabile a 60 mt.
• Ref.5980/1a: il Nautilus più imponente e sportivo, realizzato in acciaio, ha un diametro di 44mm, esclusa la corona a vite, 45,6 con corona.
Quest’ultimo monta un movimento cronografico calibro ch 28-520c composto da ben 327 parti, una carica automatica con massa periferica, il sistema di smistamento della cronografia tramite ruota a colonne e una riseva di marcia di 55 ore.Il movimento visibile attraverso il vetro zaffiro del fondello, presenta una nuova indicazione della data a salto istantaneo con tempi che si misurano in meno di un decimo di secondo e un impermeabilità di 120mt.
Sul quadrante, il contatore ad ore 6, indica i minuti e le ore crono con 2 sfere coassiali. I minuti in particolare, hanno l’affissione concentrica, dividendosi in 30 minuti ogni giro di quadrante.
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