Vincent Calabrese è nato a Napoli nel 1944 da una famiglia povera, e ama definirsi il poeta dell’orologeria.
A 14 anni si mette in proprio dopo un periodo da apprendista orologiaio.
Nel 1961 emigra a Losanna, in Svizzera, raggiungendo lo zio con la madre, la sorella ed il fratello.
Dopo una settimana, viene assunto in Tissot!
Dopo aver cambiato diverse aziende, tra le quali Cyma, Richard, Zenith e altre, approda alla Diamat Bleu nel 1971, un laboratorio di riparazioni di lusso.
La Svolta
Qui un cliente gli affida un Breguet da tasca del XIX secolo finito sotto una macchina.
Il cliente, interessato a riparare la cassa anziché il movimento, porta Vincent a creare un orologio che fosse apprezzato per i contenuti e non per l’apparenza.
Nasce così il Golden Bridge, uno degli orologi più significativi del XX secolo.
Riconoscimenti
Nonostante non si sia mai laureato alla scuola di orologeria, si è riuscito tuttavia a guadagnare una reputazione nel circuito degli esperti.
Tanta è la stima dei colleghi, che nel 1985 è cofondatore insieme a Svend Andersen dell’AHCI.
Le Creazioni
Questo autodidatta è conosciuto per le sue creazioni quali l'”Hours” e il “Playboy”, orologi molto simili tra loro, ma con linee molto diverse, in cui l’ora saltante, è visualizzata attraverso il disco dei minuti.
Altre sue creazioni degne di nota, sono quelle per cui ha lavorato su commissione, come il “Golden Janus” per Universal Genéve, e il Golden Bridge per Corum del 1977.
Uno dei suoi punti di forza, è senz’altro la creazione di movimenti personalizzati di qualsiasi forma.
A richiesta infatti, si può avere un orologio con il movimento creato su di una lettera a piacere.
I suoi movimenti, stupiscono per la pulizia ingannevolmente semplice, che nonostante il design, sono creazioni estremamente complesse.
Negli ultimi 10 anni, Vincent Calabrese è assistito dalla figlia trentenne Tina, che è responsabile dell’amministrazione, spedizione e pubblicità.
Se vuoi essere aggiornato su tutte le novità del mondo degli orologi, segui il nostro Blog!